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Gay & Bisex

LA CONSULEZA


di Michellerimini
01.11.2020    |    5.479    |    1 8.4
"La calda mano mi avvolgeva i coglioni ormai gonfi e pronti ad esplodere..."
Di nuovo qui, nella mia pausa pranzo che penso e ripenso:
- “Ma.. avrò fatto bene ad accettare questo incarico di consulente al Bundesrat?.. Tutti i giorni da Pankow al centro di Berlino e poi a piedi fino a Leipziger Straße .. con questo freddo poi..”
Quando i miei pensieri vengono interrotti dalla suoneria del cellulare, una di quelle telefonate che ci intrattenevano durante le pause per il pranzo di quei pomeriggi invernali, per spezzare la giornata.
Fu proprio nel mezzo della chiacchierata con Derek il mio ragazzo del momento, che voleva sapere cosa avessi dovuto fare di importante nella mattinata seguente. Ricordo di aver risposto di non essere impegnatissimo in quel periodo ma senz'altro qualcosa di interessante l’avrei trovata e poi, restarmene tranquillo al caldo non sarebbe stata per me una idea da scartare. Derek è una uomo straordinario e bellissimo con un sorriso sempre pronto ed un corpo ben proporzionato e tonico.
-“Hai bisogno? ” gli risposi senza troppo entusiasmo. Mi disse allora che una persona aveva la necessità di una consulenza. Ricordo con precisione:
- “Sai, un mio caro amico ha un sacco di problemi con le nuove Direttive Europee sul commercio, in questo periodo lo sento particolarmente preoccupato, avrei piacere, vista la tua esperienza, che le offrissi una consulenza.” e poi continuò:
- “Non sarebbe nemmeno male se ci prendessimo una breve pausa e magari ne approfittassimo per pranzare assieme, è un po’ che non lo facciamo”.
Non mi sembrò una cattiva idea ed accettai di buon grado,:
- “Va bene Derek, cerca solo di scegliere un posticino al caldo, odio mangiare in un luogo freddo” intercalai e ci salutammo dandoci reciproco appuntamento per le otto del giorno dopo in un appartamento appena fuori Potsdamer Platz.
Verso sera riuscii solo a pensare che l’orario indicato appariva un po’ inusuale per una consulenza ma poi, riflettendo, mi dissi che probabilmente il caro amico più tardi avesse avuto altri impegni.
L’unica cosa che non mi tornava era "l’amico caro” in quanto non avevo mai sentito parlare di lui, pensai però: “sono talmente preso, che a volte mi estraneo completamente e non ascolto con attenzione”, di questo un po’ me ne rammaricavo e smisi immediatamente di pensarci.
Il mattino seguente, puntuale come solo noi tedeschi, mi recai presso il luogo dell’appuntamento e, imboccato la Linkstraße via in cui si trovava l’appartamento vidi il mio ragazzo in attesa presso il piccolo cancello di ingresso.
Dopo aver parcheggiato, dove mi fu indicato con un cenno, a piedi mi incamminai per incontrarlo e come sempre mi accolse con un bacio sulle labbra.
Notai immediatamente l’abbigliamento insolito per quell’ora del mattino, infatti era vestito di tutto punto, con un tocco di eleganza più consona per un appuntamento di lavoro che per recarsi presso la casa di un’amico in quell’ora mattutina.
Pensai di certo che dopo il pranzo avrebbe dovuto recarsi altrove e scacciai ogni pensiero anche perché mi accolse con uno dei suoi sorrisi che allietano anche le giornate più uggiose.
Infatti cadeva una leggera pioggia fredda e la giornata si preannunciava scura e piovosa.. tipica da Berlino in quella stagione.
Subito dopo il breve bacio, percorremmo i pochi metri del vialetto che ci separavano dalla porta di ingresso, sentimmo dei passi provenire dall'interno che preannunciavano che il nostro ospite si sarebbe materializzato in pochi istanti venendoci ad aprire per accoglierci. Infatti la porta si aprì ed un signore, dall'apparente età di 40 anni, ci accolse con un sorriso.
Immediatamente non realizzai l’immagine che mi si presentò, tutto accadde in una frazione di secondo. Il signore, di bell'aspetto, portava con disinvoltura una testa di capelli un po’ arruffati di colore rosso, che pensai naturale visto il candore del viso.. la corporatura mi sembrava un po’ piena, arrivava alla mia altezza con l’aiuto di un paio di stivali con tacchetto. La camicia poi, di colore nero appariva un po’ stretta in quanto i bottoni sembravano implorare pietà ad ogni respiro mentre il pettorale, ben definito, lottava perché imprigionato da quel poco tessuto.
La delizia però si concretizzò quando abbassai lo sguardo, fu inevitabile, perché il pantalone sempre nero, morbido ed anch'esso un po’ stretto cercava di coprire, con poco successo l’assenza di slip. Il tocco magistrale fu offerto ovviamente da quel pacco gigantesco, in tutta bellezza, la visione un cazzo appoggiato da una parte che non lasciava spazio all'immaginazione.
Fu questo contrasto che dava all'immagine un senso di vintage quasi una cartolina degli anni settanta che ormai non siamo più abituati a vedere.
Ripresomi un po’ a fatica tesi la mano in un tentativo di presentazione che non ebbe successo in quanto ricevetti un bacio stampato sulla bocca che mi colse d’improvviso senza darmi il tempo di riflettere. Cercai con lo sguardo Derek che nel frattempo si era portato alle spalle del nostro ospite in modo da essere a portata della mia vista per donarmi un sorriso rassicurante. Infatti, incollato alle labbra senza via di scampo, sentii per primo la mano del nostro ospite accarezzarmi con una pressione non necessaria, il bastone ormai in tiro e la mano del mio ragazzo che prendeva la mia dandomi finalmente la conferma di un consenso di cui ormai non dubitavo più.
Sentii la sua calda voce sussurrarmi vicino all'orecchio, dopo averlo baciato:
- “Questo è il mio regalo, godilo”.
Non c’era molto da capire e non volevo indagare oltre, mi limitai a contraccambiare il bacio stringendo tra le braccia i due uomini.
Ormai non mi chiedevo più quale fosse la natura della consulenza per cui ero stato convocato e, quando fui preso per mano da entrambi mi limitai a seguirli senza opporre la minima resistenza.
Anche se il tragitto durò pochi secondi in quanto il corridoio che conduceva alla camera era breve, fu un momento indimenticabile. Due splendide figure di maschi mi accompagnavano verso quella che sarebbe stata una stupenda mattinata.
La camera era in ordine ed il letto di generose dimensioni, era avvolto solo da un bianco lenzuolo, in piedi in mezzo alla stanza fui spogliato senza alcuna fretta e mentre il mio ragazzo mi baciava con calore, il nostro ospite inginocchiato davanti a me si dedicava al mio bastone leccandolo senza mai prenderlo in bocca. La calda mano mi avvolgeva i coglioni ormai gonfi e pronti ad esplodere.
Quando fui spogliato mi invitarono ad accomodarmi sul letto in modo da potermi godere con tutta calma la scena dei due amici che inginocchiati, anche loro sul letto, si baciavano ed accarezzavano amorevolmente. Tanta era la naturalezza ed il coinvolgimento che fui spinto immediatamente a pensare che la scena che mi veniva offerta non fosse improvvisata ma frutto di una lunga esperienza. Finalmente potei verificare e confermare quanto pensato, infatti si spogliarono per meglio godere delle reciproche carezze mostrando i loro cazzi bellissimi senza nessun segno delle mutandine come del resto già avevo immaginato. Troppa la voglia di accarezzarsi che le mutandine sarebbero state solo un inutile impedimento.
Il nostro ospite a quel punto prese l’iniziativa venendo a sistemarsi sul mio viso ed allargando le chiappe mi offrii un culo perfettamente depilato da leccare mentre Derek si prendeva cura del mio bastone con sapienti colpi di lingua mentre la mia penetrava il buchetto dell’amico.
Prendeva in bocca il mio grosso cazzo vellutato, usava la lingua e le labbra per succhiarlo, leccarlo e mordicchiarlo delicatamente accordando perfettamente il suo ritmo con le pulsazioni che avvertiva nell'asta.
Poi, il nostro ospite, probabilmente stanco della posizione presa o voglioso di una nuova esperienza, si sistemò meglio offrendomi il cazzo in modo che non mi stancassi di farlo godere. Come potevo poi stancarmi disteso comodo con quel cazzone da preparare ed il mio culo al caldo pronto per ogni evenienza.
A quel punto Derek risolutamente mi fece capire che le posizioni andavano invertite in modo che mi potessi dedicare un po’ al suo culo che del resto conoscevo bene avendolo baciato, leccato ed inculato innumerevoli volte. Del resto baciarlo ed incularlo era una passione a cui non avrei mai voluto rinunciare.
L’amico si distese sul letto ed allargando le cosce restò in attesa di essere baciato ed accarezzato, ci dedicammo al suo cazzo ed al culo e con sapienza lo preparammo per essere preso.
Mi misi in ginocchio e il mio ragazzo avvicinò il mio cazzo al culo dell’amico e mi sussurrò all'orecchio di prenderlo piano godendomelo, ritraeva il bastone che a buon titolo considerava suo, solo per leccarlo con maestria facendo ruotare la lingua attorno alla cappella per poi rimetterlo nel caldo buco scuro.
La situazione perdurò per qualche minuto godendoci la visione dell’amico che si contorceva dal piacere.
Lo facemmo girare curvandogli un po’ la schiena in modo da rialzare leggermente il culo per poterlo meglio leccare e preparare al “secondo tempo” e quando Derek ritenne che fosse pronto appoggiò la sua cappella al buchetto ed allora che gli sussurrai:
- “Inculalo in un solo colpo senza rispetto”. Non si feci ripetere l’ordine, perché di ordine si trattava e con un colpo di reni penetrò lo stretto orifizio procurandogli un immenso piacere. Ecco il nostro amico che strilla, gode, si lamenta, reagisce come ad una scossa elettrica ed ebbi l’impressione di avergli tolto per un attimo il respiro mentre lo baciavo e dirigevo la scena.
Voglio fargli più male di così: lo prendo e lo tiro letteralmente a me facendo uscire il cazzo di Derek. Gli apro le chiappe, mi inginocchio a terra e glielo metto di nuovo in culo con veemenza. Mentre gli sfondo il didietro, Derek inizia a scavargli ancora di più dentro con l’indice e il medio appaiato al mio cazzo, premendo sulla prostata mentre cominciavano a scendere gocce grosse e dense come sperma dal foro. Gli stiamo facendo un servizietto che sicuramente non aveva fatto mai.
Dopo quell'attrito contro le pareti di quello stretto canale, fece uscire il mio cazzo ma non fui deluso perché lo pulì dagli umori con la lingua e lo introdusse di nuovo qualche istante dopo. L’operazione si ripeté diverse volte, Derek mi faceva inculare l’amico alterando a piacere il suo cazzo col mio ogni due o tre colpi decisi e ben assestati a testa e ad ogni turnazione l’amico sempre pronto a leccarlo per bene. Non potevo di certo resistere a lungo e questo lui lo sapeva, infatti cambiò posizione per lasciarmi un attimo respirare. Fu solo un attimo perché andò a coccolare l’amico mettendosi su di lui in modo che io avessi a disposizione il mondo intero. I due culi a questo punto erano a distanza ravvicinata in modo che potessi montare indistintamente l’uno o l’altro alternando il culo del mio ragazzo, che prendevo con molto rispetto, con il culo del nostro ospite e viceversa. I due maschietti si contorcevano dal piacere in attesa paziente del loro turno forse chiedendosi quale dei due avrebbe avuto il privilegio di essere riempito in quanto ormai immaginavano che non avrei resistito a lungo.
Non potevo di certo fare torto a nessuno e dopo aver goduto di quello spettacolo inculandoli tutti e due diverse volte decisi che era giunto il mio turno e mi sistemai con il cazzo sulle loro labbra che non avevano smesso di baciarsi mostrandomi le lingue vogliose del mio caldo seme. Lo accolsero con entusiasmo leccandosi il viso a vicenda per non lasciarne cadere nemmeno una goccia del prezioso succo.
Mi addormentai per un po’ tra loro mentre mi sentivo accarezzato e coccolato come mai mi era capitato prima.
Quando mi svegliai il nostro ospite apparve sorreggendo un vassoio con alcuni panini morbidi e della frutta.
Il mio amore mi imboccava comodamente seduto e, prima di portarmi alla bocca i piccoli spicchi della dolce frutta, li intingeva amorevolmente accarezzando la cappella umidiccia dell’amico. Il profumo era indescrivibile perché sentivo l’acre sapore della frutta misto agli umori maschili.
Non ne aveva avuto abbastanza, il mio bastone si rimise in tiro e l’amico ne approfittò immediatamente inculandosi senza ritegno. Purtroppo non resistetti a lungo, inculandolo con energia feci appena in tempo a penetrargli il culo riempiendolo con una quantità enorme di sborra.
Adesso toccò al mi Derek che con sapienza riportò senza fatica il mio cazzo in tiro e mentre baciavo e leccavo il rosso ospite si mise il bastone nel culo cavalcandolo con un vigore che non avevo mai avvertito. Voleva godere e non si fermò fino a quando non le riempii il culo caldo.
Il cazzo mi fu ripulito con sapienti colpi si lingua dai maschietti che non si fermarono fino a quando l’ormai stremato strumento non dava più segni di vita.
Era arrivato purtroppo il momento di congedarsi, con molto dispiacere ci accompagnò alla porta baciandoci sulla bocca mentre il mio ragazzo mi sussurrò all'orecchio: “ottima consulenza..”

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